Favoletta

C'era un tempo ormai lontano (frase priva di fondamento che chiunque abbia la ventura di aver trascorso qualche minuto negli ultimi cinque chilometri di una maratona percorsa troppo di fretta potra' agevolmente smentire:
il tempo, si sa, e' un concetto astratto e altamente relativo. In questo caso va letto come sensazione) in cui vivevo nell'illusione che la corsa consistesse nello spostarsi fisicamente, con brevi balzi alternati, da un punto A ad un punto B, il piu' velocemente possibile.
Convinzione di supporto, anch'essa illusoria, era che la velocita' di tale spostamento influenzasse l'opinione che io e gli altri avevamo di me.
Piu' veloce= degno di stima
Più lento= fallito
Nell'immane sforzo di far quadrare le equazioni la realta' dei fatti rimaneva nascosta.
Le cose sono precipitate a causa di un infortunio, un altro dovrei dire, che mi ha costretto ad un riposo forzato.
Nell'immobilita' ho colto che in realta' non ero fermo perche' la corsa si svolge sempre e si svolge in un "non luogo" che si trova dentro di noi.
La mia corsa, nello specifico, consisteva nello scappare, scappare da me, da quello che non volevo essere, da quello che non ero.
fermi tutti! mi son detto. Poi ho sorriso perche' non e' che stessi andando poi molto lontano.
Forse il problema e' un altro e quindi la soluzione e' diversa.
Mi son saltate le equazioni.
La saggezza indotta da qualche sforzo portato a buon fine (a volte si corre per un sacchetto e, quando lo si apre, si impara che forse e' meglio trovare qualche altra motivazione) mi ha aiutato a trovare una strada diversa che, sempre nel non luogo, mi ha portato a correre verso me stesso.
Alla scoperta di quello che potevo essere e di quello che ero.
Un lungo processo di apprendimento (e si impara, o non si impara, a qualsiasi velocita').
Cambiata la prospettiva, cambiata la mentalita', cambiato il fisico che, da svogliato ed impigrito si e' risvegliato ardimentoso e desideroso di...correre.
Fatalmente, senza piu' essere legato alle equazioni di stima, mi son ritrovato a muovermi anche piu' velocemente nello spazio fisico.
Adesso ho proprio voglia di correre, credo che puntero' la sveglia presto per domani mattina..... (*)

01.06.02


(*) i fatti e i personaggi di questo racconto sono assolutamente di fantasia. Ogni riferimento alla realta' e' puramente casuale.
Mi rendo conto di come la precisazione, in fondo, sia superflua
perche' chi mai potrebbe pensare di essere migliore (peggiore) di un altro solo perche' fa mezzora in meno (in piu') in maratona :-)