Vesciche

Parliamo di vesciche. Non esattamente il tipo di argomento che può renderti popolare alle feste. A meno che il pubblico non sia costituito da runner, nel cui caso anche un'unghia blu può coprire una porzione sostanziosa della serata.

Vesciche, dicevo, quello bolle fastidiose che compaiono a causa di frizioni e per le quali ci sono le teorie più varie, sulla scarpa, il calzino, il piede trattato con emollienti.

Ci riflettevo oggi, notando che da circa tre anni sto curando particolarmente la tecnica di corsa, e da circa tre anni non ho praticamente vesciche.

Non che prima ne fossi martoriato, ma ogni tanto la bolla malefica compariva, a dispetto di calzini supertecnici, piedi che potevano essere utilizzati come modelli per qualche pubblicità di crema idratante, e scarpe "giuste" (taglia, modello e quant'altro).

La teoria che ho quindi formulato oggi è che la vescica nasca, principalmente, da una azione di corsa non corretta.

Ero così preso dalla mie riflessioni che ho dato poco peso al fatto che, proprio oggi, non stessi correndo particolarmente bene.
Me ne rendevo conto, ma ero così soddisfatto delle mie conclusioni che ho registrato la cosa senza apportare correzioni.

E poco prima di arrivare a casa un puntino al centro dell'avampiede, che dapprima avevo attribuito ad un detrito insinuatosi sotto pelle, si è trasformato in una bollicina rossastra e con un po' di liquido. Proprio lei, una vescichetta.

E la causa non può essere attribuita a scarpe o calzini perché ero scalzo. Però sentivo chiaramente che i piedi scivolavano leggermente in fase di spinta, cosa che nelle precedenti sedute non facevano, permettendomi di muovermi su erba e asfalto senza traumi.

Ennesimo promemoria che anche una grande teoria, se non viene messa in pratica, non va molto lontano.

P.S.: a mente fredda mi rendo conto che l'assenza di vesciche non implica necessariamente che corriate bene. La teoria resta valida per il contrario, almeno fino al prossimo aggiornamento.