gareggiare vs. partecipare

Periodicamente, nelle comunità virtuali e in quelle reali, si ripropone la discussione sul fatto che le gare vadano "gareggiate", preparandosi adeguatamente e, senz'altro, correndole interamente o quasi, oppure che vi si possa partecipare semplicemente percorrendo, in qualche modo, purché onestamente, il tratto dalla partenza all'arrivo,.

I gareggianti esprimono le istanze di raggiungimento dei propri limiti, preparazione adeguata e così via mentre i partecipanti, quelli che si difendono con "abbiamo una famiglia, un lavoro, una vita, un fisico che non regge gli allenamenti intensi", insorgono al grido di "vogliamo partecipare, divertirci e/o dare il nostro meglio relativo".

La mia opinione è che, fondamentalmente, sia necessario rilassarsi (che, per inciso, aiuta sia che si voglia semplicemente arrivare, sia che si desideri mettere a segno l'ennesimo personale) .

Ognuno si faccia i suoi conti in casa, si prepari e corra in base alle sue esigenze/aspettative.

Ho riportato alla luce la questione solo perché in
questa discussione ho trovato una frase che mi è piaciuta, ed esprime sinteticamente ma efficacemente le posizioni di una delle due fazioni.

Con questo non desidero schierarmi, se non a favore di quelli che riescono ad esprimere concetti nel minor numero di parole possibile.

E' stata scritta da qualcuno che risponde al nickname di AKTrail:

"Couldn't really care myself - I'm a happy runner / hiker / crawler - whatever it takes. Any day I cross the finish line and don't get eaten by a bear is a good day."

Che in italiano suona più o meno come: "non me ne potrebbe fregare di meno - sono un felice corridore/camminatore/strisciatore - quello che serve. Ogni giorno che passo la linea del traguardo e non sono stato mangiato da un orso è un buon giorno"