Considerazioni tecniche su GRPTV

Sconfitte e vittorie servono a ben poco se non si impara qualcosa dall'esperienza, e quindi vediamo se ci riesco.

Si
parlava ieri del GRPTV con note di colore e riguardanti l'organizzazione.

Oggi ho fatto un'oretta e un quarto di camminata veloce alternata a dei piccoli tratti di corsa. Nel complesso sono a posto, fastidio alla testa dei femori specialmente correndo su asfalto, muscolarmente stanco ma pochissimi dolori, tendini a posto.

Primo pensiero: incredibile.

Secondo: la tecnica di corsa, su cui ho lavorato in particolare negli ultimi quattro anni, ha pagato.

Perché andiamo un attimo a vedere la preparazione, durata quattro mesi, partendo da una base di circa 35/40km settimanali, in tre sedute di corsa e due passeggiate in piano da un'ora, e con "lunghi" domenicali da 11/12km. Ci sono anche due sedute casalinghe di potenziamento della parte superiore del corpo.

Ho mantenuto le garette domenicali come una specie di medio. Ho aumentato gradualmente la durata delle passeggiate spostandole in collina e poi trasformandole in lunghi specifici, con uscita su terreno simile a quello di gara. Per motivi di tempo ho concentrato i lavori superiori alle due ore durante il fine settimana (vedi
ragionamento su back to back).

Di ripetute (che notoriamente non amo) ho fatto solo 3 sedute su una salita piuttosto ripida di circa 400mt. Sia con salita veloce e recupero in discesa, che salita camminando e discesa scavezzacollo, più per motivi tecnici quest'ultima.

I tre lavori grossi sono stati
- 3h di passeggiata in montagna il sabato seguita da 3h40' la domenica su parte del terreno di gara,
- 3h la domenica pomeriggio dopo una 12km della mattina
- ultimo lungo 6h fatto il sabato di due settimane prima della gara, seguito da una 11km "tirata" la domenica mattina.

Onestamente non un granché, forse ho superato i 50km complessivi solo nella settimana dell'ultimo lungo. Direi che è possibile migliorare ( :-O significa che hai intenzione di rifarla?) e che mi sono salvato solo grazie ai lavori di tecnica di corsa, che mi hanno consentito di non creare danni.

Conoscendomi so che in gara riesco a fare più o meno il doppio allo stesso ritmo dell'allenamento. Il lungo di sei ore, ma di più la corsa del giorno dopo mi avevano abbastanza tranquillizzato. Ciò non toglie che probabilmente sia partito un po' troppo veloce , non avendo la sensibilità su quanto potessi gestirmi per restare nel tempo limite.

A spanne direi che il periodo di lavoro specifico va allungato di almeno un mese, partendo da una base un po' più consistente. Qualche lungo in più, non necessariamente di durata superiore alle 6/7 ore, ma che preveda almeno due salite principali ripide. Incrementare le sedute tecniche su discese ripide, decisamente.

Abbigliamento ed accessori utilizzati*:
- Nike Structure triax 11+ molto bene**, i piedi sembrano nuovi di fabbrica. Forse pagano un po' rispetto alle scarpe da trail su terreni super tecnici, in particolare sentieri inclinati lateralmente e rocciosi, ma su cemento e asfalto riguadagnano il perduto, pereggiando nel mezzo. Siccome alla fine un po' di asfalto e cemento c'è sempre, continuo a posticipare l'acquisto di una scarpa da trail.
- calzini
sock guy personalizzati da PCTR;
- pantaloni da triathlon tipo ciclista sotto i pantaloni corti stile bermuda (nessuna frizione registrata);
- due
cerottini tondi Walgreens sui capezzoli (molto bene, nessun problema anche lì )
- zainetto
camelbak blowfish (quello che si può espandere se si porta tanta roba), modello fuori produzione;
- borraccia
amphipod da mezzo litro, forma eccezionale, da riempire ai ristori e poi godersi alla bisogna. Col sistema vescica integrata più cannuccia non mi trovo perché sono pigro e pulire quella cosa è un incubo, e poi non so mai quanta acqua mi è rimasta, e siccome è sempre a disposizione va a finire che la bevo tutta troppo presto.
- uno o due etti di trail mix casalingo, composto da arachidi salate, m&ms, mandorle, uvetta (un toccasana in cima alle due salite principali);
- due confezioni di
Clifbar shot blocks (un blocchetto ogni tanto)
- berretto con visiera Nike featherlight (leggero ed eccezionale, sia in caso di pioggia che di sole, è bianco ma la parte inferiore della visiera è nera antiriflesso)
- maglia di ricambio con manica lunga (messa quando ha iniziato a piovere. Non è comunque male indossare un capo asciutto dopo aver sudato sette ore nel precedente);
- giacca leggera stile kway (non utilizzata);
- cellulare e biglietto da 20 € in sacchetto da freezer (non utilizzati)
- 4/5 chewingum daygum protex (utilizzati due per un piccolo errore di valutazione sulla distanza di un ristoro, ero rimasto senz'acqua e avevo la bocca un po' secca);
- cerotti compeed per emergenze vesciche (non utilizzati);
- due o tre confezioni da self service di sale da cucina (non utilizzate)
- guanti leggeri in cotone (non utilizzati)
- guanti in pastica da settore verdure del supermercato (non utilizzati)
- borsa in plastica da supermercato (non utilizzata, in ogni caso è probabilmente meglio ritagliare una di quelle coperte termiche che danno agli arrivi delle maratone, per crearsi un corpetto di emergenza in caso di vento o freddo)
- orologio nike fissato alla spallina dello zaino (ottima visibilità quando serve, nessun disturbo, attenzione alle pressioni non intenzionali dei tasti togliendo e rimettendo lo zaino).
- spalmata di protezione solare SPF 15 al mattino. Mi sono salvato solo perché c'erano nuvole, credo che in caso di sole pieno servano fattori di protezione a livello del Kevlar.

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* disclaimer: non ho interessi economici in nessuno dei prodotti citati. Ho degli amici sia alla Clifbar che in PCTR. In ogni caso uso i loro prodotti perché mi ci trovo bene.

** Delle Nike structrure triax 10
non avevo parlato benissimo in quanto appesantite e hummerizzate rispetto alle 9, che invece avevo amato. Con le 11 sono tornati ad una struttura un po' più leggera, ma comunque protettiva. E' tornata purtroppo anche la linguetta che si sposta verso l'esterno.
Devo però dire che le 10 hanno lavorato senza lamentarsi fino praticamente all'altro ieri, e sono morte in silenzio dignitoso, come avevano vissuto, portandomi alla fine del lungo di sei ore prima di spirare tra le mie braccia.