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Jul 2007
"Il solito?"
Una domanda la cui risposta affermativa è quasi un interruttore rilassante qualora ci si trovi al bar in un sabato mattina qualunque.

Ci accomoda sul divanetto, si apre l'inserto della gazzetta e, mentre si guardano le foto della settimana, arriva un cappuccino con tanta schiuma e due cannoli alla crema.

Soddisfazione.

Il risultato è praticamente opposto qualora ci si trovi in un negozio sportivo alla ricerca di un paio di scarpe.

Chiunque corra da un po' di tempo avrà realizzato che ci sono scarpe con cui si corre bene e altre meno. Raggiunta questa consapevolezza parte la ricerca della scarpa perfetta che raggiunge risultati accettabili dopo alcuni tentativi.

A quel punto il podista ritiene di aver concluso la sua ricerca calzaturiera ed è pronto a passare alle "vere" sfide che riguardano le sue prestazioni: allenamento, ripetute, frequenze cardiache, progressivi, e via così.

Dopo qualche centinaio di chilometri però le scarpe perdono le loro caratteristiche (= muoiono) e quindi bisogna provvedere alla sostituzione. Libero dalle ansie della ricerca il povero podista si recherà fiducioso al negozio per scoprire che il suo "solito" è:
a) uscito di produzione
b) è stato aggiornato e quindi adesso è esteticamente e strutturalmente diverso.

Il caso a) era più frequente nel passato, quando il marketing la faceva da padrone ed i poveri corridori dovevano subire.

Brucia ancora in me il rimpianto per le Nike Yankee, scarpe che adoravo, ma che vennero prodotte in un breve periodo in cui non ebbi la necessità dell'acquisto.

Poi però i runner hanno puntato i piedi, appunto, dicendo che le scarpe dovevano rimanere in produzione, non era possibile che ad ogni cambio stagione uscissero modelli nuovi e quindi bisognava ripartire daccapo con la ricerca.

Quelli del marketing hanno fatto due riflessioni e hanno deciso di accontentare i clienti. Le scarpe non vanno più fuori produzione, mantengono lo stesso nome, ma vengono stravolte (caso b).

Esempio concreto: le Nike air structure triax 9 erano delle scarpe stabili ma tutto sommato leggere e con un inserto anti pronazione non invasivo. Le Nike air structure 10+ sono dei robusti carroarmatini che non farebbero pronare un elefante.

Però se hai l'accessorio per l'ipod lo puoi inserire.

E ti dirà di quanto sei peggiorato in modo scientifico, non solo basandoti sulle tue sensazioni di disagio.

Dove sarà la torretta con il M-60?
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Non c'è nulla di male
Non c'è nulla di male a voler correre 50' a 5' al km per 3/4 volte la settimana.

Il problema è che, così facendo, dopo non molto tempo, i 50' diventeranno più lunghi del solito e i 5' al km non più così facilmente gestibili.

Un giorno alla settimana con qualche variazione di velocità prolungata e un giorno ogni 10/15 in cui si corre più a lungo potrebbero mantenere intatto il piacere dei 50 a 5.

Poi, magari, vien voglia di fare qualcosa di più.

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Consigli per la lettura

meb



su
Marathon & Beyond di luglio/agosto 2007 c'è un pezzo dal titolo "Ecomaratona" che direi non è il caso di perdere, è a firma Serena Richardson, che i più astuti di voi conosceranno, e parla dell'ecomaratona dei Marsi, in Abruzzo, una di quelle gare che prima o poi andrebbero corse.

Per chi non lo conosce, Marathon & Beyond è un po' rivista e un po' libro, orientato a raccontare storie sulla corsa, privilegiando il lato umano più che quello tecnico.

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Pacifica

deer

Della cittadina se ne è parlato l'anno scorso, della gara mia di quest'anno è meglio non parlarne, del cervo va detto che non c'era molta luce e questo è il meglio che sono riuscito a fare.

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