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Apr 2007
Sernaglia della Battaglia
La piana sernagliese si dipana quieta e soleggiata,

e noi con lei.

Quieti, soprattutto, che già arrivare dal parcheggio alla partenza è stata un'impresa, oggi.

Ma son giorni così, si prendono come vengono, alla fine ne è anche uscita una prova dignitosa.

Il resto della giornata è stato più o meno in sintonia.

Non ci son più le mezze stagioni, signora mia, così, quando cambia una stagione intera, è ammissibile un po' di affaticamento.
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Cambio di Stagione
Il pastore tedesco,

che ha speso l'inverno a latrare, ringhiare, correre su e giù nel suo piccolo recinto, prima ancora che tu arrivassi e fino a ben dopo che eri sparito all'orizzonte.

Era encomiabile la tragedia che metteva in atto, quasi che il tuo passaggio da podista costituisse l'estremo pericolo per il suo piccolo eremo, che si dichiarava rumorosamente pronto a difendere a costo della vita.

Oggi alza lentamente la testa dal giaciglio, schiude impercettibilmente l'occhio e decide che non vali lo sforzo di un secondo sguardo.

E' estate.
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Agonismo Democratico
Fregona - 4^ marcia del torchiato (di cui una bottiglietta viene data in premio ai partecipanti)

E oggi l'afflato agonistico ha permeato la mia gara. Il bello è che non serve lottare con i primi per fare dell'agonismo, basta scegliere uno o più avversari nella tua categoria di "peso" e via.

I primi chilometri passano in una fase di studio, sono decisamente inferiore alla persona contro cui ho scelto di competere nei tratti ripidi, dove mi mangia metri su metri, sia in salita che in discesa. Chi conosca Fregona sa già che il ripido non è una evenienza remota. Ecco quindi che ho dovuto prendere qualche rischio in più nei tratti dove invece ero più forte, e lavorare di fino sulle traiettorie.

Per i primi 8 chilometri ero comunque almeno 100 metri indietro, se non addirittura fuori vista. Poi il miracolo, complice anche un appianamento del percorso, mi sono ricongiunto e poi ho passato involandomi in solitaria verso l'arrivo, girandomi qualche volta per controllare la posizione.

Come cambia il mondo quando gareggi, diventa più specifico. Niente panorami e distrazioni con gli amici. Un lungo tunnel con la lucina alla fine.

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Ladri di Emozioni
In una gara come quella di Valmareno, con almeno il 50% del percorso su sentiero tecnico, dove i sorpassi sono difficili, i partenti anticipati hanno creato l'impossibilità di correre a chi ne aveva il desiderio.

Se la strada è larga, e volete partire anche la sera prima, non me ne frega proprio niente. Ma se sul percorso ci sono sentieri stretti, partire prima è una mancanza di rispetto nei confronti degli altri.

Per il resto, come si suol dire, il bosco è sempre il bosco, con le sue ombre rinfrescanti, l'amosfera rilassante, e le radici e sassi esposti traditori (specie quando ci si rilassa troppo).
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Refrontolo - Marcia del Passito D.O.C

refrontolo

Un nome un programma. Una gara che fa un punto d'onore di piazzare i ristori dentro (fisicamente) le cantine della zona, e che zona.

Ovviamente le cantine si fanno un punto d'onore di far assaggiare i loro prodotti.

Potrebbe essere uno dei motivi per cui è una gara in cui i tempi di percorrenza sono sempre sensibilmente superiori alle altre.

Un po' il caldo, un po' ci abbiamo messo del nostro, ed è trascorsa, piacevolmente, tutta la mattinata.

Nel pomeriggio, alla Parigi Roubaix,
Stuart O'Grady, gregario generoso, va in fuga, buca, riparte, si ferma per aspettare il capitano e poi, finalmente libero, s'invola a 30km dall'arrivo e vince in solitaria.

Ho pianto anch'io, in solitaria.

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spin off

slog

Rualan è scaturito dal campo note di un foglio excel, quello degli allenamenti, quando lo spazio a disposizione era diventato troppo stretto.

Nel tempo ha dimostrato di saper accogliere con pazienza le istanze più varie, ma adesso mi sono venute in mente cose da dire che lo avrebbero snaturato.

Per cui ho aperto
SLOG che parla di organizzazione e produttività in senso lato, quindi non dalla cattedra ma dalla stessa palude in cui ci si trova più o meno tutti.

Rualan continua per la sua strada, spesso sterrata e poco rettilinea, e ne approfitta per ringraziare per le manifestazioni di affetto sin quì ricevute.

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la posa del podista

posa del podista

Ne ho molte anch'io, di foto nella posa del podista, quella classica, con la mano destra sul polso sinistro. Anche all'arrivo di una maratona col chip, con i giudici, con l'orologione sopra l'arrivo, con le classifiche in tempo reale sul sito della manifestazione

Non c'è niente da fare, tutt'ora mi devo sforzare di non schiacciare il cronometro giusto sopra (sotto?) l'arrivo.

John Bingham, The Penguin, il profeta di quelli che corrono per arrivare entro il tempo massimo (anzi lui chiede quant'è per arrivarci vicino, perché gli piace correre e quindi sostiene non abbia senso cercare di arrivare prima possibile), uno che dichiaratamente si porta un armamentario di cose per una maratona, "perchè sto la fuori tutto il giorno ed il clima può cambiare più volte" dice che ha un sacco di foto nella posa del podista.

Fateci caso, quante ne avete?

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Motta di Livenza 6,3 10 e 21km
Il percorso di Motta di dipana quietamente lungo l'argine del Livenza e in mezzo a campagne ugualmente tranquille. Non altrettanto noi, che abbiamo abbattuto uno di quei muri che i podisti amano costruirsi internamente, per poi avere la soddisfazione di buttare giù.

Macerie a parte le corse lungo l'acqua, non so perché, sono sempre le più rilassanti, sarà quella capacità di adattamento che i liquidi hanno, sarà che siamo fatti quasi interamente d'acqua, sarà che ogni filosofia degna di rispetto la cita come esempio da seguire.

E dopo aver visto in piazza il monumento che ricorda l'alluvione del '66 (a me, da ignorante, ha ricordato una parata di Zenga, resti tra noi) rimane comunque in sottofondo la consapevolezza che l'acqua è anche fonte di insegnamento per gli uomini, spesso dopo che hanno pensato di essere capaci di dominarla.

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