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Dec 2006

Effetti Collaterali

Una cosa che mi manca, nei giorni in cui non posso correre, è l'effetto appretto e stiro dei pensieri.

Te ne esci dalla porta con la corteccia cerebrale tutta raggrinzita e, dopo una quarantina di minuti, hai il discorso, la bozza del progetto, il messaggio, belli svolti e senza quasi più ricci.

Poi sì, endorfine, cardiocircolazione, tono muscolare, tutto quello che volete.
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E' ppesante la bbarca inglese

Ok, questo non c'entra con la corsa.

C'è però fatica, passione, e un po' di follia.
Tutte cose che possono aiutare.



E poi, diciamocelo, è o non è una delle più grandi pagine di cronaca sportiva?
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Finesettimana semialternativo

E una settimana bastarda può anche farti restare a letto per un po' di più del solito.

Venerdì c'era Solighetto, amena località collinare il cui percorso, in un fine settimana umido può essere particolarmente fangoso.

Ma non è neanche questo, un paio di fastidi qua e là hanno suggerito di ripiegare sul pacifico Monticano, sinuoso fiume il cui argine rappacifica con il mondo.

E così è stato per un'ora e mezza tranquilla.

Domenica invece ci sarebbe stata Fossalta ma, di nuovo, si è optato per una passeggiata sul Montello.

Oggi, a differenza del fine settimana, non vedo l'ora di farmi una corsa. Il riposo è arma potente, da usare con giudizio.
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Corsa di S.Nicolò - Pianzano (TV)

San Nicolò, almeno nel nordest, almeno fino ad un po' di anni fa, era un po' il facente funzioni di Babbo Natale.

Quando ero bambino io non c'erano ancora i cellulari e quindi Babbo non passava a portare le Christmas card. Girava, credo, solo nelle città principali con le sue renne.
Noi invece si faceva un gran lavoro di preparazione per rifocillare l'asino che trasportava San Nicolò, intorno al 6 dicembre, e poi era tutta una tirata fino alla befana per poter vedere qualche altro regalo, in genere dociumi e generi di conforto alimentare.
Va detto però che si trattava comunque un signore estremamente generoso, e non ho ricordi di delusioni, dopo essermi svegliato prima dell'alba, nello scoprire cosa avesse sostituito il fieno, vino e pane che avevo lasciato la sera prima appena fuori della porta.

Non sono molto in contatto con il bambino che è in me in questi giorni e quindi ho perso di vista anche le attività di San Nicolò, cui era intitolata la corsa odierna, molto ben organizzata.

Basti dire che prima dei ristori c'era un cartello tipo quelli in autostrada che indicava la distanza dal successivo.

E un plauso anche alle intenzioni, al ristoro finale infatti c'era addirittura il pollo, cotto. Plauso alle intenzioni, dicevo, perché i risultati non sono stati così entusiasmanti. Immaginate di entrare attraverso un pertugio in una grande stanza piena, ma piena, di persone sudate, come dopo una corsa, e a questo aggiungete il caratteristico odore del pollo in cottura. Il tutto alle dieci di una domenica mattina. Reso l'idea?

Questo comunque non inficia, come dicevo, la buona organizzazione che ha sopportato l'assalto di un numero elevato di partecipanti.

Non so se è una mia impressione ma quest'anno sembra ci siano molte più persone la domenica.

Per il resto percorso abbastanza piatto, asfaltato e rettilineo, ma con delle escursioni sterrate, campestri e nel cortile di qualche casa. Siamo passati anche di fronte alla chiesa di San Biagio, una minusola costruzione che risale a circa 600 anni fa, con degli affreschi più o meno della stessa età. Pare sia una rarità vederla aperta perché è proprietà privata. Era aperta. Ci siamo fermati, quei 30 secondi non ci hanno di sicuro cambiato la giornata in peggio, anzi. La signora all'interno però è parsa piuttosto sopresa e compiaciuta del nostro gesto.

E poi si è continuato, apprezzando saltuari cartelli artigianali di incoraggiamento: un paffuto smiley giallo, sorridente e con il pollice alzato.

Piccole cose che messe tutte assieme fanno grande una manifestazione.

Ah, il premio finale: un pollo congelato che ci hanno passato dal retro di un camion frigorifero. Per quanto leggermente inquietante è di certo originale. Magari è stato San Nicolò.

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